D&D 01 - La carovana

I started playing D&D with some good friends and it was a blast! I'm just loving it and I decided to write down a journal of each game session. Here below there is the first part of the first session (it's in Italian)...

- - -

Una città fortificata di umani e mezzelfi, Verdinverno è un centro di cultura che non ne dà sfoggio, un posto affascinante ma non bizzarro, un porto commerciale famoso in tutta la Costa della Spada. Una città dal clima mite grazie alle acque calde del fiume che l’attraversa e divide nel mezzo.

Un luogo dove la gente è indaffarata ma non avara.

Beh, fatta forse eccezione di Bartolomeo Sterf, il carovaniere; un uomo che mostra più anni di quanti ne abbia realmente. Folti baffi bianchi e mani sempre indaffarate a contare monete d’oro.

Un gruppo di individui male assortiti attende con impazienza in fila, davanti al suo tavolino giù al porto, dove tiene i conti ed organizza le carovane. La prossima carovana per l’entroterra partirà il giorno dopo alle prime luci del mattino. Sarà l’ultima in partenza dalla città, e si dice che la prossima partirà fra diverse settimane.

Bartolomeo si chiede come mai così tanti personaggi, oggi, vogliano partire per l’entroterra… si tratta infatti di un viaggio insidioso; per alcuni è un viaggio troppo lungo da percorrere a piedi, ma per tutti è un viaggio troppo pericoloso da percorrere da soli. Pericoloso sì, perché La Strada Alta è pattugliata, ma non si può dire lo stesso per il sentiero di Triverro, che conduce alle rovine di Baccalauro proseguendo poi per l’entroterra.

Tutto sommato però, non gli interessa; prevede un lauto guadagno, ed una cosa è certa: venderà cari gli ultimi posti sulla carovana.

  • Bartolomeo: “La carovana partirà domani all’alba, e guai a chi tarda. Si paga, si paga bene, si paga tutto, si paga in anticipo e… 1, 2, 3, … e qualcuno rimarrà a Verdinverno per un mese! Forse due…”

Bartolomeo si rivolge quindi a Sam Nee, il suo aiutante:

  • Bartolomeo: “e secondo te chi sarà?”
  • Sam: “Ma io… non saprei, forse potremmo…”
  • Bartolomeo: “Sta zitto va, non voglio passare dei guai: il terzo carro non può essere usato. Colpa mia che ancora ti rivolgo la parola, brutto stupido.” - “E voi, che fate lì imbambolati? Suvvia, fuori il grano, parliamo d’affari.”

Presi alla sprovvista ed incalzati da Bartolomeo, il gruppo di clienti si avvicina al tavolino ed inizia la trattativa.

Il primo a prendere la parola è Artanis, un noto professore di astrologia all’Accademia di Arti magiche di Verdinverno. Artanis non è un individuo abituato ad attendere e, sperando di risolvere la questione in fretta, offre al carovaniere una cifra molto più alta del prezzo richiesto. Bartolomeo sogghigna compiaciuto e, sfregandosi le mani, garantisce un posto sul suo carro al professore.

E’ a questo punto che Ogu, un’imponente mezzorca, si separa dal gruppo, per andare a sedersi proprio sul secondo carro..

  • Ogu: “Tieni le monete. Da qui, non mi muovo!” - grugnisce.

La situazione si scalda quando diventa chiaro che effettivamente non c’è posto per tutti sulla carovana in quanto manca un conducente; Divoq Siek, l’altro garzone, è in quarantena forzata perché malato, affetto da un morbo contagioso, e non potrà guidare il terzo carro.

Sperando di assicurarsi un posto sulla carovana, si fa quindi avanti Berengar, un umano dall’aspetto scaltro, che si rivolge a Bartolomeo e Sam millantando una carica politica influente nella città di Verdinverno ed esibendo dei documenti che riportano il suo nome: “Berengar Von Sintruster, Sovrintendente all’ordine del quartiere Nord di Verdinverno”. 

Sam vive a Verdinverno da molti anni, e non ha mai sentito nominare quel nome, ma è felice di avere una persona così importante sul suo carro, e convince Bartolomeo ad accettarlo nella carovana.

Berengar tira un sospiro di sollievo, l’idea di allontanarsi dalla città lo rasserena; poi si compiace e sorride, pensando a quante persone si lascino ancora impressionare da un titolo, inventato, e da una carta timbrata, anch’essa falsa.

Un giovane e minuto halfling si avvicina al carovaniere; si tratta di Djangə. Il suo modo di fare è pacato, la sua voce leggera, le sue parole asciutte e terribili:

  • Djangə: “I soldi non sono un problema, ma se io non salgo su quel carro, non ci salirà nessun altro.”

I suoi occhi fissano quelli di Bartolomeo e non gli lasciano scampo; un brivido percorre la schiena del carovaniere, che viene avvolto da un’intima sensazione di disagio e preoccupazione.

  • Bartolomeo: “OK piccoletto, vediamo quel che si può fare…”

Lo scambio è molto breve, e viene ignorato dai più. L’unico a seguire con interesse - e disappunto - la scena, è Artanis.

I posti stanno finendo, e le voci si alzano.

Tra il gruppo si fa largo a spallate un nano vestito con un'armatura pesante. Si tratta di Vartàn, il guerriero. La sua voce è possente e sovrasta quella degli altri clienti:

  • Vartàn: “LO GUIDO IO... IL MALEDETTISSIMO CARRO…. LO GUIDO IO!"

Bartolomeo strabuzza gli occhi e scoppia a ridere all’idea del nano guerriero in assetto da guerra alla guida del suo carro. Ma gli affari sono affari, ed un carro in più significa più passeggeri, e più passeggeri significa più monete d’oro. Accetta quindi l’offerta, offrendo una tariffa vantaggiosa a Vartàn per il servizio offerto.

L’atmosfera si distende e finalmente si fa largo Gabriel, un altro piccolo halfling che inizia a far roteare in aria tre sacchetti di monete. Dopo qualche acrobazia ne lancia uno a Bartolomeo, facendogli l’occhiolino.

  • Gabriel: “Ecco le mie monete!”

Bartolomeo è ormai stanco, forse provato dal trattare con un gruppo di persone così eterogeneo. Afferra al volo il sacchetto di monete, senza accorgersi che per metà è pieno di sassi, e crolla sfinito sulla sua sedia.

  • Ogu: “Bartolomeo, posso dormire sul carro questa notte?”
  • Bartolomeo: “Sì, fa come ti pare” - e poi, rivolgendosi a Sam: “E tu starai qui, a curare i cavalli… non voglio che diventino la colazione di quel bestione”. Rivolgendosi poi agli altri: “Andate, ora. La carovana partirà domani all’alba, non tollero ritardi.

Lentamente il gruppo si disperde, e Bartolomeo si addormenta sulla sedia su cui era seduto.

È in questo frangente che Gabriel si avvicina al tavolino di Bartolomeo, ed afferra due monete d’oro. L’azione non passa inosservata e, purtroppo, viene notata proprio dai due membri più massicci del gruppo: Vartàn e Ogu. Colto in flagrante, Gabriel lancia subito una moneta ad ognuno dei due guerrieri.

  • Gabriel: “Queste sono per voi! Questo viaggio è costato decisamente troppo!”
  • Vartàn: “Sono d’accordo!”

Ogu rimane impassibile e scruta seria il piccolo ladro. Passano pochi secondi lunghi come interi minuti, dopodiché la mezzorca scoppia a ridere e, tirando con forza la moneta contro Gabriel, si allontana.

Approfittando di un momento in cui il giovane halfling si trova da solo, Artanis si avvicina a Djangə:

  • Artanis: “Che spettacolo riprovevole” - mormora.
  • Djangə: “Professore… pensavo non si ricordasse di me.”
  • Artanis: “Ho buona memoria per i giovani di talento; ma dimmi, cosa ti spinge nell’entroterra? Il semestre non è ancora terminato.”
  • Djangə: “Con tutto rispetto, c’è poco che l’accademia può ancora insegnarmi e comunque, per me, non è più un posto sicuro… ”
  • Artanis: “Ti tengo d’occhio…”